lunedì 16 febbraio 2009

La fine di un'esperienza

Una nuova stagione

Vi siete mai trovati nella situazione di lasciare il vostro posto di lavoro, dopo averlo visto come una casa, dopo aver conosciuto tutte le persone che piano piano si sono affezionate a voi e, dietro la maschera di professionalità, viceversa?

Mi sono affezionato al luogo e penso a quanto in un arco temporale così relativamente breve sia cambiata radicalmente la mia vita ed il mio modo di essere.

Mi sono affezionato ai ricordi, ai volti, alle immagini del Corso, ad ogni vissuto che rispecchia la mia anima.

Mi sono perso e ritrovato in questo sentiero della vita. Un sentiero breve ed intenso che credo che ricorderò sempre veramente e che altrettanto onestamente osserverò da chissà quante visuali.

Sai, capisco i vecchi ed i pensionati, che lasciano lì, sul selciato, una parte di sè e della propria vita, una grande parte, per una azienda che magari un giorno ti scarta esattamente come ti aveva scelto. 

Io me ne vado. A testa alta.

Me ne vado rinunciando ad una immagine del futuro troppo definitiva e statica, che non credo mi appartenga. Non credo di scostarmi molto da ciò che sento se dico che preferisco cercare, cercare e cercare ancora per piangere o ridere grazie a sentimenti che ancora mi mettono la pelle d'oca e che mi fanno assaporare, gustarmi e sudare le vecchie mille lire per una pallina di gelato.
Lo so che sembra un paradosso eppure è tutto più vero lontano dalle maschere che ogni giorno, senza coscienza, indissiamo e che ci allontanano irrimediabilmente da noi stessi, coperti da quel mare di merda che ci pervade tra inutilità fatte di niente.

Sono arrivato per 700 euro al mese, poi 1200, poi 1250, poi 1300, poi 1600, poi 1700, poi 1800 e poi ho superato i 2000 e poi le promesse per 2300, 2400, 2500 euro. con tredicesima, quattordicesima e l'entrata con lo 0,1% nella società.
Ma siamo matti? Cosa diventa così?
La cosa che so è che rischio di diventare quel che non sono.
E quindi addio.
Mi prendo il posto semplice, semplice di ricerca a 700 euro al mese, in un luogo fantastico, mentre porto a termine anche quest'avventura del master.
Torno a valorizzare anche quei cinque euro che avevano perso valore nel mio credo, ad integrare la mia vita raccogliendo spiccioli con talenti splendidi quali chitarra, blues e scrittura.
Lascio che mi pervada d'amore ogni cosa semplice sperando d'offrire un sorriso alla persona semplice che vorrà strapparmelo e che avrà voglia di coglierlo.

Rinizio da capo con splendidi ricordi d'un 2008 splendido. ma questo vale solo per chi sà cogliere il lato migliore della vita. ne abbiamo una sola.

Cuba, scrittura, sogni, desideri, speranze, attendentemi e trascinatemi con la vostra forza lontano dalla monotonia d'un animo che non sa più piangere e ridere.

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