sabato 25 aprile 2009

La vita è un terremoto

Oggi è un sabato festivo di sole di primavera inoltrata.
Temperatura nella norma. Il mondo segue i disegni divini o casuali a seconda delle speranze, dei punti di vista, genetici, ed ambientali dell'individuo. Dall'ultimo post sono accadute nuove stragi, calamità naturali, nuove morti, atroci o meno, nuove ingiustizie.
Nell'ultimo periodo nuove vite sono fiorite e semi di speranza hanno iniziato a crescere dentro alcuni di noi.
Alcuni sogni si realizzeranno e nuovi incubi torneranno ad emergere o compariranno per la prima volta con l'usuale effetto sorpresa tipico delle comparse in flagrante, stile horror show.
Continua l'andamento della realtà, una percezione altalenante, perpetua di vita e morte. Morte come negazione della vita talvolta; morte come rafforzamento della vita altrui in altre situazioni.

Qualche lettore starà dicendo "e menomale che fa bel tempo mentre scrive"...:-)

La vita è poesia.
Ogni cosa.
Peccato s'intromettano quegli incubi mortali che inducono molte vittime a non sognare più.

Mi sento vecchiotto.
alcune opportunità lavorative sento che non posso più coglierle.
Ed ho 29 anni.
E sto ancora studiando per raccogliere titoli.
Vedo intorno a me amici scalfire la propria vita attorno ad una definizione che perseguono perché innata.
Intorno a tutte queste certezze ho radicato un modo di pensare che via via è diventato sempre meno aspro e più definito. E' il prezzo della saggezza diranno gli ottimisti.
E' il prezzo della vecchiaia e dell'essere rincoglioniti dico io.

Completo incompleto. Purtroppo quelle vite definite perdono di senso dentro il modo di pensare.
Peccherei d'ipocrisia costruendone una seguendo i canoni estetici che mi metterebbero al riparo da una ricerca che non terminerà mai.
Ma i personaggi reali invecchiano allo stesso modo in cui quelli nei videogiochi esauriscono lle tacche energetiche.

Queste solo riflessioni teoriche d'un sabato pomeriggio.
Attorno a me, il sole, il silenzio, l'ombra, la quiete, la musica.
Un cane dorme. Ignaro del fatto che sono gli ultimi suoi giorni per il fatto che un cancro ai polmoni esteso, che ha già completamente ostruito un bronco, si sta propagando in modo inarrestabile per il suo corpicino. cortisone, tramadolo e aciclovir in via sperimentale cercano di rallentare l'espandersi della macchia malefica. Il tempo si può solo rallentare, sancisce la relatività, ed allora anche i farmaci si adeguano.

La tv è spenta.
Il lampadario pure.
Tutto è immobile.
La terra ruota e non si fanno sentire le scosse d'assestamento che hanno esaltato il male della mafia edilizia in Abruzzo sotto le scosse d'un incolpevole terremoto assassino.

Signori, questa è la vita.