lunedì 22 dicembre 2008

Vento di Scirocco

Ieri osservavo fuori dal finestrino d'una autovettura. Ho osservato tanta gente tutta uguale, in tutta da sci.
Tanta gente identica, spendere, sorridere, sottostare a canoni sanciti dall'insieme di noi stessi, che si scorporano dando vita ad una entità collettiva, la società, che divora i sogni e le diversità dei singoli.
Osservavo con tristezza la difficoltà nell'opporsi. La gente spesso è ignara, l'unico modo per credere d'essere felice. Credere, questo è l'importante. Non è importante quanto sia vero o meno ciò in cui si crede. L'importante è non spostare mai lo sguardo da un punto fermo in grande di dare stabilità. Chi ha il coraggio di guardare oltre, è perso.
Non che quella gente sia cattiva. Allo stesso modo in cui non lo sono io.
Ma quella gente è sconfitta. E la tristezza è che non puoi spiegarglielo.
Non ti crederebbero mai, perché solo guardare da una prospettiva diversa equivarrebbe a cadere, vacillare nelle contraddizioni implicite della drammaticità della vita.

Sono in balia del vento di Scirocco.

"soffiasse davvero quel vento di scirocco
e arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare
dietro alla faccia abusata delle cose,
nei labirinti oscuri della case,
dietro allo specchio segreto d' ogni viso,
dentro di noi..."

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