mercoledì 24 dicembre 2008

Noi abbiamo già avuto a sufficienza




Osservo.
Cosa? La vita.
Lo scorrere della vita.

Questa è il video d'una canzone bellissima. Censurata sulle tv e nelle radio per via dei contenuti e delle immagini che condannano un atto criminale quale la guerra.


La nostra vita è basata su di equilibri di cui non siamo singolarmente responsabili, ma ai quali neppure ci opponiamo. Li alimentiamo nel nostro piccolo, semplicemente perché andarci contro è impossibile. Chi sono i responsabili? tutti e nessuno. Tutti come facenti parte d'un mondo che condanna secondo il proprio stile di vita, e nessuno perché in fin dei conti noi siamo nulla. tutti perché é nostro destino farne parte e nessuno perché non siamo abbastanza per essere e potere.

Eppure è in questo video che possiamo immedesimarci e confrontarci.
Negli occhi di tutti i protagonisti raccolti in questa sequenza forte d'immagini.
La vita. Quella stessa con la quale ho iniziato questa riflessione. La vita.
Quella bestia fatta di scelte sche scelgono per noi chi siamo. Un gioco di parole.
Eppure è proprio così. Ci svegliamo un giorno e vediamo riflessa un'immagine e sentiamo di non appartenere a quelle sembianze.

Scelte. Vita. Noi.
Quel soldato, quella vittima, quella madre di famiglia, quel giovane.
Quanta disperazione, quante vittima ancora?
Trovo mancanza di comunicazione, mancanza di personalità, mancanza d'amore.
Trovo mancanza di speranza in tutto questo dramma.
Anche nella bestia c'è sensibilità.
Fermarsi. Dire basta, fermarsi e prendere possesso della propria vita per la prima volta. Non ricordare neppure più come si fa e cosa voglia dire. Paura.

Vittime, abusi, ingiustizie, prepotenza, collera, rabbia, guerre.
Cosa ha portato quel dinamitardo a farsi saltare in aria?
E cosa quel bombardiere a sganciare morte sui civili?
E quel soldato a privare delle proprie arti e del proprio futuro quel bimbo sofferente?
Quali traumi devono sopportare menti ancora da plasmare?

Gesù è Natale. Forse non ho più voglia di vivere mi verrebbe da dire.
Forse passo la palla mi prometto.
Signore fammi pensare per gli altri.
Fà si che la mia conoscenza e le mie possibilità possano essere utili ad altri prima che sopraggiunga quella presenza oscura che oramai mi tallona.

Signore, ascoltami.
Tu, illusione o mera speranza di menti troppo fragili in un nulla fatto d'un nulla,
governa gli eventi o smettila immediatamente di maltrattare gli innocenti.
Smettila e finiscila perché non potrò mai più pregarti se continui a permettere tutto ciò.

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