domenica 28 dicembre 2008

Epoca della disillusione

C'è un fatto nella mia vita.
La desidero. E nella natura umana, chi desidera, "vuole". Si "Vuole" perché si necessita del desiderio stesso e del valore intrinseco allo stesso. Non so se sia un processo mentale di derivazione chimica questo meccanismo di desiderio-necessità-volontà. A volta si afferma che amare implica più la mancanza dell'oggetto in questione che della sua stessa presenza.
Diciamo che sovente ci si accorge di qualcuno proprio quando la sua presenza viene a mancare. E' allora che si nota la personalità in ogni rappresentazione. E' allora che prendono forma e parola, il silenzio, le affermazioni non dette, il supporto e l'amore concepito tra l'indifferenza.

L'assunto di Schopenhauer è che la vita e la verità non possono coesistere perché, se la verità della vita dell'individuo è nel suo essere strumento della conservazione della specie, l'individuo per vivere deve illudersi, indossando quella maschera che chiama "Io", e quindi fuoriesce dalla verità della sua vita.

E' questo pernsiero che introduce all'epoca della disillusione

Il problema allora, nasce dal fatto che "Io", in prima persona, mi sono tolto con Lei quella maschera ed ora ho perduto quell'"Io" sul quale faceva affidamento l'illusione che mi teneva in vita.

Ora sono rimasto con quella verità di cui parla Schopenhauer, incompatibile con la vita.
Quella verità che per altri filosofi è l'"Inconscio". Ed è sofferenza. E' tragedia. Quella tragedia dinnanzi alla quale l'uomo è colpevole secondo il cristianesimo, o malato secondo la psicanalisi.


Nella pratica filosofica invece non sussistono soluzioni quali la salvezza (cristianesimo) o la guarigione (psicanalisi) ma esiste solo il contenimento del tragico, attraverso la virtù e la conoscenza, cioè attraverso il coraggio di vivere la vita, nonostante le difficoltà e grazie al governo di sè, secondo misura (Kata mètron).

Ciò che mi tiene in vita è quella speranza che nulla è definitivo.
Ma il tempo è inconciliabile con la speranza. Ed è questo uno dei drammi della vita stessa.
Non c'è speranza, non cè nella mia anima quel kata mètron. C'è la sua assenza a coprire il tempo.

Qualcuno ha posto un bicchiere di vetro sopra la mia candela. L'ossigeno si sta esaurendo ed io sto soffocando.
Lei non è solo il mio mondo ma è anche parte di quegli elementi naturali che ci tengono in vita su questo stesso mondo.

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