Non arrendetevi Voi, cari Lettori, perché la felicità potrebbe essere dietro l'angolo. Però afferratela.
Lasciate, se posso permettermi di darvi un "consiglio", che sia l'altruismo a guidare le vostre scelte.
Vivete pagine di vita indimenticabili, continuate a correre nello sfogliare le pagine, ma fermatevi e battetevi quando incontrerete quella giusta. E lottate, e lasciate siano la giustizia e l'amore ad alimentare le vostre forze e convinzioni.
Lasciate sia quella pagina a dare un senso alla vostra vita e a riempirvela. Potreste trovarvi privi della vita stessa se qualcuno ve la nega, bisogna correre questo rischio, ma portate rispetto per il contenuto racchiuso in quel vostro scrigno.
Cercate di comprendere solo questo amici.
lunedì 29 dicembre 2008
domenica 28 dicembre 2008
Epoca della disillusione
C'è un fatto nella mia vita.
La desidero. E nella natura umana, chi desidera, "vuole". Si "Vuole" perché si necessita del desiderio stesso e del valore intrinseco allo stesso. Non so se sia un processo mentale di derivazione chimica questo meccanismo di desiderio-necessità-volontà. A volta si afferma che amare implica più la mancanza dell'oggetto in questione che della sua stessa presenza.
Diciamo che sovente ci si accorge di qualcuno proprio quando la sua presenza viene a mancare. E' allora che si nota la personalità in ogni rappresentazione. E' allora che prendono forma e parola, il silenzio, le affermazioni non dette, il supporto e l'amore concepito tra l'indifferenza.
L'assunto di Schopenhauer è che la vita e la verità non possono coesistere perché, se la verità della vita dell'individuo è nel suo essere strumento della conservazione della specie, l'individuo per vivere deve illudersi, indossando quella maschera che chiama "Io", e quindi fuoriesce dalla verità della sua vita.
E' questo pernsiero che introduce all'epoca della disillusione
Il problema allora, nasce dal fatto che "Io", in prima persona, mi sono tolto con Lei quella maschera ed ora ho perduto quell'"Io" sul quale faceva affidamento l'illusione che mi teneva in vita.
Ora sono rimasto con quella verità di cui parla Schopenhauer, incompatibile con la vita.
Quella verità che per altri filosofi è l'"Inconscio". Ed è sofferenza. E' tragedia. Quella tragedia dinnanzi alla quale l'uomo è colpevole secondo il cristianesimo, o malato secondo la psicanalisi.
Nella pratica filosofica invece non sussistono soluzioni quali la salvezza (cristianesimo) o la guarigione (psicanalisi) ma esiste solo il contenimento del tragico, attraverso la virtù e la conoscenza, cioè attraverso il coraggio di vivere la vita, nonostante le difficoltà e grazie al governo di sè, secondo misura (Kata mètron).
Ciò che mi tiene in vita è quella speranza che nulla è definitivo.
Ma il tempo è inconciliabile con la speranza. Ed è questo uno dei drammi della vita stessa.
Non c'è speranza, non cè nella mia anima quel kata mètron. C'è la sua assenza a coprire il tempo.
Qualcuno ha posto un bicchiere di vetro sopra la mia candela. L'ossigeno si sta esaurendo ed io sto soffocando.
Lei non è solo il mio mondo ma è anche parte di quegli elementi naturali che ci tengono in vita su questo stesso mondo.
La desidero. E nella natura umana, chi desidera, "vuole". Si "Vuole" perché si necessita del desiderio stesso e del valore intrinseco allo stesso. Non so se sia un processo mentale di derivazione chimica questo meccanismo di desiderio-necessità-volontà. A volta si afferma che amare implica più la mancanza dell'oggetto in questione che della sua stessa presenza.
Diciamo che sovente ci si accorge di qualcuno proprio quando la sua presenza viene a mancare. E' allora che si nota la personalità in ogni rappresentazione. E' allora che prendono forma e parola, il silenzio, le affermazioni non dette, il supporto e l'amore concepito tra l'indifferenza.
L'assunto di Schopenhauer è che la vita e la verità non possono coesistere perché, se la verità della vita dell'individuo è nel suo essere strumento della conservazione della specie, l'individuo per vivere deve illudersi, indossando quella maschera che chiama "Io", e quindi fuoriesce dalla verità della sua vita.
E' questo pernsiero che introduce all'epoca della disillusione
Il problema allora, nasce dal fatto che "Io", in prima persona, mi sono tolto con Lei quella maschera ed ora ho perduto quell'"Io" sul quale faceva affidamento l'illusione che mi teneva in vita.
Ora sono rimasto con quella verità di cui parla Schopenhauer, incompatibile con la vita.
Quella verità che per altri filosofi è l'"Inconscio". Ed è sofferenza. E' tragedia. Quella tragedia dinnanzi alla quale l'uomo è colpevole secondo il cristianesimo, o malato secondo la psicanalisi.
Nella pratica filosofica invece non sussistono soluzioni quali la salvezza (cristianesimo) o la guarigione (psicanalisi) ma esiste solo il contenimento del tragico, attraverso la virtù e la conoscenza, cioè attraverso il coraggio di vivere la vita, nonostante le difficoltà e grazie al governo di sè, secondo misura (Kata mètron).
Ciò che mi tiene in vita è quella speranza che nulla è definitivo.
Ma il tempo è inconciliabile con la speranza. Ed è questo uno dei drammi della vita stessa.
Non c'è speranza, non cè nella mia anima quel kata mètron. C'è la sua assenza a coprire il tempo.
Qualcuno ha posto un bicchiere di vetro sopra la mia candela. L'ossigeno si sta esaurendo ed io sto soffocando.
Lei non è solo il mio mondo ma è anche parte di quegli elementi naturali che ci tengono in vita su questo stesso mondo.
venerdì 26 dicembre 2008
Punti di vista.
"A parte poche eccezioni, al mondo tutti, uomini e animali, lavorano con tutte le forze, con ogni sforzo, dal mattino alla sera solo per continuare ad esistere: e non vale assolutamente la pena di continuare ad esistere; inoltre dopo un certo tempo tutti finiscono. È un affare che non copre le spese"
giovedì 25 dicembre 2008
Felice Natale
Felice Natale per chi già sa che sarà l'ennesima giornata dura.
Felice Natale a chi oggi dovrà cercare di sopravvivere, senza neppur conoscere il senso del superfluo.
Felice Natale di cuore a tutti ed all'altruismo sepolto da montagne di regali inutili ed esagerazioni lampanti.
Il flebile silenzio che dobbiamo rompere per vivere, le circostanze coronate perché un senso è d'obbligo.
mercoledì 24 dicembre 2008
Noi abbiamo già avuto a sufficienza
Osservo.
Cosa? La vita.
Lo scorrere della vita.
Questa è il video d'una canzone bellissima. Censurata sulle tv e nelle radio per via dei contenuti e delle immagini che condannano un atto criminale quale la guerra.
La nostra vita è basata su di equilibri di cui non siamo singolarmente responsabili, ma ai quali neppure ci opponiamo. Li alimentiamo nel nostro piccolo, semplicemente perché andarci contro è impossibile. Chi sono i responsabili? tutti e nessuno. Tutti come facenti parte d'un mondo che condanna secondo il proprio stile di vita, e nessuno perché in fin dei conti noi siamo nulla. tutti perché é nostro destino farne parte e nessuno perché non siamo abbastanza per essere e potere.
Eppure è in questo video che possiamo immedesimarci e confrontarci.
Negli occhi di tutti i protagonisti raccolti in questa sequenza forte d'immagini.
La vita. Quella stessa con la quale ho iniziato questa riflessione. La vita.
Quella bestia fatta di scelte sche scelgono per noi chi siamo. Un gioco di parole.
Eppure è proprio così. Ci svegliamo un giorno e vediamo riflessa un'immagine e sentiamo di non appartenere a quelle sembianze.
Scelte. Vita. Noi.
Quel soldato, quella vittima, quella madre di famiglia, quel giovane.
Quanta disperazione, quante vittima ancora?
Trovo mancanza di comunicazione, mancanza di personalità, mancanza d'amore.
Trovo mancanza di speranza in tutto questo dramma.
Anche nella bestia c'è sensibilità.
Fermarsi. Dire basta, fermarsi e prendere possesso della propria vita per la prima volta. Non ricordare neppure più come si fa e cosa voglia dire. Paura.
Vittime, abusi, ingiustizie, prepotenza, collera, rabbia, guerre.
Cosa ha portato quel dinamitardo a farsi saltare in aria?
E cosa quel bombardiere a sganciare morte sui civili?
E quel soldato a privare delle proprie arti e del proprio futuro quel bimbo sofferente?
Quali traumi devono sopportare menti ancora da plasmare?
Gesù è Natale. Forse non ho più voglia di vivere mi verrebbe da dire.
Forse passo la palla mi prometto.
Signore fammi pensare per gli altri.
Fà si che la mia conoscenza e le mie possibilità possano essere utili ad altri prima che sopraggiunga quella presenza oscura che oramai mi tallona.
Signore, ascoltami.
Tu, illusione o mera speranza di menti troppo fragili in un nulla fatto d'un nulla,
governa gli eventi o smettila immediatamente di maltrattare gli innocenti.
Smettila e finiscila perché non potrò mai più pregarti se continui a permettere tutto ciò.
martedì 23 dicembre 2008
Madre Cara
Stavo per iniziare a scrivere. Sono le 23,05. Un silenzio assordante mi attanagliava. C'è stata un'altra scossa di terremoto. Ho potuto sentirla bene. ero immobile e lo sono rimasto. Non è caduto il mondo. Pensavo fosse la mia testa a girare. La stessa sensazione che mi è accaduta pochi attimi prima di svenire qualche giorno fa.
Segreti. Sempre e solo segreti.
I segreti portano alla dannazione.
Madre mia. Madre cara. Tu, madre biologica. Tu, madre natura. Tu, madre di questo indefinito ed indefinibile creato.
Tu, Madre cara. Mi hai protetto, mi hai insegnato quale fosse la via per non fare dell'uomo un semplice animale governato nelle proprie scelte e decisioni dal solo istinto.
Tu Madre, che mi hai dato la possibilità di conoscere. Che hai permesso che ognuno di noi potesse dare un senso a tutto ciò che siamo.
Tu, cara Madre, che senso ha tutto questo?
Dimmi Madre Cara, perché di tutte queste divisioni.
Dimmi Madre Cara, spiegami perché tutte queste ingiustizie,
dimmi ancora, sii paziente, qual'è il significato di tutto questo male.
Perché non spieghi che un abbraccio può arrivare laddove le barriere negano libertà e pace interiore a popoli interi?
Perché Madre Cara si generano incomprensioni fatte di niente e non poni rimedio?
Madre Cara, io però la fiducia voglio riporla nell'uomo.
Dammi la forza nell'ispirazione per creare, per disegnare il mondo e per potermi stupire.
Perché uccidi tutta questa gente Madre Cara?
Perché ci dai una ragione se essa non è sufficiente a comprendere le tue scelte illogiche?
Segreti. Sempre e solo segreti.
I segreti portano alla dannazione.
Madre mia. Madre cara. Tu, madre biologica. Tu, madre natura. Tu, madre di questo indefinito ed indefinibile creato.
Tu, Madre cara. Mi hai protetto, mi hai insegnato quale fosse la via per non fare dell'uomo un semplice animale governato nelle proprie scelte e decisioni dal solo istinto.
Tu Madre, che mi hai dato la possibilità di conoscere. Che hai permesso che ognuno di noi potesse dare un senso a tutto ciò che siamo.
Tu, cara Madre, che senso ha tutto questo?
Dimmi Madre Cara, perché di tutte queste divisioni.
Dimmi Madre Cara, spiegami perché tutte queste ingiustizie,
dimmi ancora, sii paziente, qual'è il significato di tutto questo male.
Perché non spieghi che un abbraccio può arrivare laddove le barriere negano libertà e pace interiore a popoli interi?
Perché Madre Cara si generano incomprensioni fatte di niente e non poni rimedio?
Madre Cara, io però la fiducia voglio riporla nell'uomo.
Dammi la forza nell'ispirazione per creare, per disegnare il mondo e per potermi stupire.
Perché uccidi tutta questa gente Madre Cara?
Perché ci dai una ragione se essa non è sufficiente a comprendere le tue scelte illogiche?
lunedì 22 dicembre 2008
Vento di Scirocco
Ieri osservavo fuori dal finestrino d'una autovettura. Ho osservato tanta gente tutta uguale, in tutta da sci.
Tanta gente identica, spendere, sorridere, sottostare a canoni sanciti dall'insieme di noi stessi, che si scorporano dando vita ad una entità collettiva, la società, che divora i sogni e le diversità dei singoli.
Osservavo con tristezza la difficoltà nell'opporsi. La gente spesso è ignara, l'unico modo per credere d'essere felice. Credere, questo è l'importante. Non è importante quanto sia vero o meno ciò in cui si crede. L'importante è non spostare mai lo sguardo da un punto fermo in grande di dare stabilità. Chi ha il coraggio di guardare oltre, è perso.
Non che quella gente sia cattiva. Allo stesso modo in cui non lo sono io.
Ma quella gente è sconfitta. E la tristezza è che non puoi spiegarglielo.
Non ti crederebbero mai, perché solo guardare da una prospettiva diversa equivarrebbe a cadere, vacillare nelle contraddizioni implicite della drammaticità della vita.
Sono in balia del vento di Scirocco.
"soffiasse davvero quel vento di scirocco
e arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare
dietro alla faccia abusata delle cose,
nei labirinti oscuri della case,
dietro allo specchio segreto d' ogni viso,
dentro di noi..."
Tanta gente identica, spendere, sorridere, sottostare a canoni sanciti dall'insieme di noi stessi, che si scorporano dando vita ad una entità collettiva, la società, che divora i sogni e le diversità dei singoli.
Osservavo con tristezza la difficoltà nell'opporsi. La gente spesso è ignara, l'unico modo per credere d'essere felice. Credere, questo è l'importante. Non è importante quanto sia vero o meno ciò in cui si crede. L'importante è non spostare mai lo sguardo da un punto fermo in grande di dare stabilità. Chi ha il coraggio di guardare oltre, è perso.
Non che quella gente sia cattiva. Allo stesso modo in cui non lo sono io.
Ma quella gente è sconfitta. E la tristezza è che non puoi spiegarglielo.
Non ti crederebbero mai, perché solo guardare da una prospettiva diversa equivarrebbe a cadere, vacillare nelle contraddizioni implicite della drammaticità della vita.
Sono in balia del vento di Scirocco.
"soffiasse davvero quel vento di scirocco
e arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare
dietro alla faccia abusata delle cose,
nei labirinti oscuri della case,
dietro allo specchio segreto d' ogni viso,
dentro di noi..."
giovedì 18 dicembre 2008
Emea
L'Emea mi ha comunicato che sono stato ammesso nella lista trainee. Un lavoro retribuito per 5 mensilità a Londra.
Fosse accaduto un anno fa...
Ho rinunciato. In silenzio. Non voglio nulla che non sia Lei o che sia lontano da Lei.
Fosse accaduto un anno fa...
Ho rinunciato. In silenzio. Non voglio nulla che non sia Lei o che sia lontano da Lei.
mercoledì 10 dicembre 2008
Il male
Il male mi attende e mi percuote.
Il male sono Io, me medesimo.
E' tutto buio qui intorno. Sono immerso nell'oscurità.
martedì 2 dicembre 2008
l'Heden
Probabilmente è il periodo più bello e contemporaneamente il più brutto entro cui abbia mai navigato.
Quando si sta volando e si decide d'entrare in una nuvola si sa cosa si sta lasciando, salutiamo il modo in cui abbiamo conosciuto il mondo sino all'attimo prima e ci affidiamo alla speranza d'uscire e di "vedere" e capire.
Non va sempre così, ma ora IO mi trovo dentro quella nuvola.
E' ad onor del vero un periodo d'una drammaticità che non capisco come riesco a sopportare e dove trovo le forze per conviverci quotidianamente da diversi mesi.
I mesi cosa sono diventati ora? Sono diventati pesanti e sono espressione di come il tempo si allontana trasportando con sè quei sogni che non si stanno realizzando.
Ma è anche momento positivo perché riesco a sopravvivere in un momento di disperazione folle, di malinconia struggente che avvolge l'intera giornata e che riconduce ad una realtà terra terra.
Sono stato costretto ad entrare in quella nuvola e non si vede null'altro che un bianco che avvolge. Ci si sente in un tunnel anche se si percepisce dai suoni, dai rumori, dalla variazione dell'intensità della luce tutt'attorno che il mondo va avanti anche senza di noi. Indifferentemente.
Il mondo ci mangia quando vuole in un sol boccone. Non c'è un uomo sulla terra di cui il mondo non possa privarsi.
Questa realtà, rappresentazione dei nostri bisogni, per la quale abbiamo staccato dall'inconscio maturo, un Io puerile che persiste e ancor persiste in una ricerca.
Cari miei queste sono fesserie.
A chi la dò a bere.
Nel 2008 si sono allontanati molti miei sogni, molti interessi puri, molti rapporti veri.
Nel 2008 se ne sono andate tante cose, pezzi di vita che hanno contraddistinto molte mie gioie e molti legami che pensavo fossero invialabili.
Nel 2008 sono cambiato molto, ma il tempo ha fatto si che non diventassi un uomo migliore, ma semplicemente un uomo.
Ed io ritengo che sia l'uomo ad avere molto da invidiare al ragazzino eterno.
E quasi finito il 2008 e continuo a persistere ed a violentarmi in una nube senza ritorno, per la sol speranza di condividere il resto della mia vita con quell'Heden che ho potuto solo sfiorare.
Quando si sta volando e si decide d'entrare in una nuvola si sa cosa si sta lasciando, salutiamo il modo in cui abbiamo conosciuto il mondo sino all'attimo prima e ci affidiamo alla speranza d'uscire e di "vedere" e capire.
Non va sempre così, ma ora IO mi trovo dentro quella nuvola.
E' ad onor del vero un periodo d'una drammaticità che non capisco come riesco a sopportare e dove trovo le forze per conviverci quotidianamente da diversi mesi.
I mesi cosa sono diventati ora? Sono diventati pesanti e sono espressione di come il tempo si allontana trasportando con sè quei sogni che non si stanno realizzando.
Ma è anche momento positivo perché riesco a sopravvivere in un momento di disperazione folle, di malinconia struggente che avvolge l'intera giornata e che riconduce ad una realtà terra terra.
Sono stato costretto ad entrare in quella nuvola e non si vede null'altro che un bianco che avvolge. Ci si sente in un tunnel anche se si percepisce dai suoni, dai rumori, dalla variazione dell'intensità della luce tutt'attorno che il mondo va avanti anche senza di noi. Indifferentemente.
Il mondo ci mangia quando vuole in un sol boccone. Non c'è un uomo sulla terra di cui il mondo non possa privarsi.
Questa realtà, rappresentazione dei nostri bisogni, per la quale abbiamo staccato dall'inconscio maturo, un Io puerile che persiste e ancor persiste in una ricerca.
Cari miei queste sono fesserie.
A chi la dò a bere.
Nel 2008 si sono allontanati molti miei sogni, molti interessi puri, molti rapporti veri.
Nel 2008 se ne sono andate tante cose, pezzi di vita che hanno contraddistinto molte mie gioie e molti legami che pensavo fossero invialabili.
Nel 2008 sono cambiato molto, ma il tempo ha fatto si che non diventassi un uomo migliore, ma semplicemente un uomo.
Ed io ritengo che sia l'uomo ad avere molto da invidiare al ragazzino eterno.
E quasi finito il 2008 e continuo a persistere ed a violentarmi in una nube senza ritorno, per la sol speranza di condividere il resto della mia vita con quell'Heden che ho potuto solo sfiorare.
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